Perché riciclare?
Tre parole fondamentali che stanno alla base del nostro rapporto con i rifiuti: Riciclare, Ridurre e Riusare. Applicate alla vita di tutti giorni migliorano il mondo in cui viviamo.
Ricicliamo per:
- Risparmiare le risorse naturali
- Limitare il consumo di materie prime
- Ridurre l’inquinamento generato da discariche e impianti di smaltimento
- Risparmiare denaro, energia ed emissioni di anidride carbonica
- Ridurre i rischi per la salute e l’ambiente
Ricicla a partire dalla tue abitudini: con la raccolta differenziata fai il primo passo per intraprendere uno stile di vita eco-sostenibile e rispettare il pianeta.
Separa i rifiuti, conferiscili correttamente e donagli una nuova vita. Produrre oggetti con materiali riciclati è meno dispendioso che produrli utilizzando materie prime.
L’uso di prodotti riciclati riduce il consumo di energia, perché si consumano meno combustibili fossili e si riducono le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
Come riciclare?
Riconoscere le diverse tipologie di materiali è la chiave del successo per differenziare e riciclare al meglio. Scopri il lungo viaggio di ogni materiale e osserva come ogni rifiuto può diventare una preziosa risorsa.
DA VETRO NASCE VETRO: ALL’INFINITO
Il tempo medio di degradabilità di una bottiglia o di un bicchiere di vetro è illimitato. Per produrne una tonnellata ci vogliono 1,1 tonnellate di sabbia, soda, calcare e grandi quantità di energia ed acqua. Un cittadino italiano produce in media 40 kg di rifiuti vetrosi l’anno. Grazie alla raccolta differenziata se ne riescono a riciclare oltre il 53%.
Il vetro è un materiale semplicissimo da riciclare. Il primo passo verso un corretto riciclo è fare la raccolta differenziata.
Prima di conferire nell’apposito contenitore è necessario capire se quello che pensiamo essere vetro lo sia effettivamente. Infatti molte persone credono che porcellane, piatti, lampadine, tubi al neon, barattoli, etc. facciano tutte parte della grande famiglia del vetro, ma non è così. Una volta accertati che ciò che abbiamo per le mani è davvero vetro bisogna eliminare i tappi e i coperchi, che nella maggior parte dei casi sono in plastica o alluminio e riciclarli opportunamente. Infine è opportuno lavare gli oggetti per eliminare le impurità, come ad esempio residui di cibo.
RIVISTE E IMBALLAGGI: RICICLABILI E RIUTILIZZABILI AL 90%
Una tonnellata di carta e cartone vergine richiede l’abbattimento di 15 piante, 448 litri di acqua e 7.600 Kw di energia elettrica. Utilizzando una tonnellata di carta riciclata non si abbattono piante e si ha un risparmio del 60% in energia e del 95% in acqua. I contenitori in Tetra Pak sono interamente riciclabili. Le tre componenti, carta (75%), polietilene (20%) e alluminio (5%), sono riciclate in una nuova carta e in un nuovo materiale plastico. Il tempo medio di degradabilità di una rivista va dai 4 ai 12 mesi, 3 mesi per un contenitore in tetra pak.
La carta è un materiale riciclabile per questo è importante fare una corretta raccolta differenziata. Bisogna capire se quello che pensiamo essere carta o cartone lo è effettivamente. Ad esempio la carta termica degli scontrini, quella dei fax o la carta oleata e plastificata non si possono conferire nel contenitore per la raccolta di carta e cartone. Fatto ciò è opportuno procedere alla riduzione del volume dei nostri rifiuti, ad esempio comprimendo gli imballaggi. La carta può essere non solo riciclata, ma anche ampiamente riutilizzata stampando su ambo i lati dei fogli, riutilizzando i sacchetti di carta, donando i libri alle scuole o alle biblioteche. Il tetrapak, comune materiale con cui sono composti i contenitori delle bevande o del latte, può essere conferito insieme alla carta e al cartone pur essendo un poliaccoppiato.
PE, PET, PVC, PS, PP: IN UNA PAROLA, LA PLASTICA
Il tempo medio di degradabilità di una bottiglia o di un sacchetto di plastica è di oltre 100 anni. La materia base della plastica è il petrolio. Il petrolio inquina, ha costi elevati e non è una risorsa inesauribile: riciclare la plastica vuol dire quindi ridurre il nostro fabbisogno di petrolio. Bisogna partire dalle basi: Separare correttamente i rifiuti ci aiuta ad avviare al riciclaggio questo materiale il cui uso è largamente diffuso in tutti i settori. Svuotare le bottiglie, sciacquare i vasetti dello yogurt e schiacciare tutti gli imballaggi sono passaggi fondamentali per una corretta raccolta differenziata.
Analizziamo le differenti materie plastiche diffuse maggiormente sul mercato:
- • il PE (polietilene): usato per la produzione di sacchetti, cassette, nastri adesivi, bottiglie, sacchi per la spazzatura, tubi, giocattoli, etc.
- • il PP (polipropilene): utilizzato per la produzione di oggetti per l’arredamento, contenitori per alimenti, flaconi per detersivi e prodotti per l’igiene personale, moquettes, mobili da giardino, etc.
- • il PVC (cloruro di polivinile): impiegato per la produzione di vaschette per le uova, tubazioni e pellicole isolanti tanto che lo si trova anche tra i muri di casa, nelle porte, nelle finestre o nelle piastrelle e, addirittura, nelle vesti di carte di credito
- • il PET (polietilentereftalato): utilizzato soprattutto per le bottiglie di bibite e di acqua minerale, ma anche per la produzione di fibre sintetiche
- • il PS (polistirene o meglio noto come polistirolo): usato per produrre vaschette per alimenti, piatti, tappi, etc.
Il polistirolo espanso, utilizzato largamente per le vaschette degli alimenti può essere conferito insieme alla plastica.
Da riconoscere i falsi amici della plastica. Spesso è possibile scambiare per materiale plastico ciò che non lo è. Tutti i contenitori che non riportano i simboli PE, PET e PVC, tutti i contenitori che presentano residui di materiali organici, come gli alimenti,o di sostanze pericolose come vernici, colle, etc, giocattoli, custodie per cd, musicassette e videocassette, non si conferiscono nei contenitori della raccolta differenziata della plastica.
L’ALLUMINIO, NON CHIAMATELO RIFIUTO
Il tempo medio di biodegradabilità di un contenitore in alluminio va dai 20 ai 100 anni. L’Italia è il primo produttore europeo di alluminio riciclato: L’utilizzo di alluminio proveniente dal riciclo riduce significativamente la necessità di estrarre bauxite. Un cittadino italiano produce in media40 kg di rifiuti vetrosi l’anno. Grazie alla raccolta differenziata se ne riescono a riciclare oltre il 53%. Il riciclaggio dell’alluminio inizia dalla corretta raccolta differenziata casalinga. L’alluminio maggiormente diffuso sul mercato è sottoforma di imballaggi, come lattine per bevande, scatolette per alimenti, bombolette aerosol, tubetti o vaschette. Basta seguire una semplice indicazione: svuotare, sciacquare e schiacciare.
Ad esempio le lattine per bevande prima di essere conferite nell’apposito contenitore è opportuno che vengano svuotate da eventuali residui, sciacquate ed infine schiacciate per diminuirne il volume. Il principio è sempre lo stesso, ovvero ridurre il volume dei rifiuti. Attenzione ai falsi amici dell’alluminio. Ferro vecchio, bombolette spay e acciaio non vanno scambiati per alluminio e non si possono conferire attraverso la raccolta differenziata di questo materiale.
IL TUO FERTILIZZANTE NATURALE
Il tempo medio di degradabilità di un frutto è di 3 mesi. Nella raccolta differenziata il rifiuto organico rappresenta quasi il 40% del materiale totale, ed è quello che in maniera più facile e immediata si presta all’utilizzo sostenibile. Con gli scarti verdi e i rifiuti organici si può ottenere un fertilizzante naturale utilizzabile per orti e giardini che si chiama compost. Un metodo semplice ed economico per smaltire l’organico che produciamo in casa è quello di costruire un mini-impianto di compostaggio, utile soprattutto a chi ha il giardino: ancora una volta è facile rendere un rifiuto una risorsa!
Con le stesse modalità, seppure su grande scala, gli impianti di tipo industriale che ricevono la frazione organica creano compost per uso agricolo.
La frazione organica dei rifiuti può essere anche impiegata per la produzione di energia sostenibile attraverso impianti che sfruttano il biogas prodotto dalla sua fermentazione. Il biogas è quindi una fonte di energia pulita e rinnovabile: una tonnellata di rifiuti organici può arrivare a produrre, durante tutto il processo di decomposizione, fino a 250 metri cubi di biogas.
Chiedi al tuo comune se sul tuo territorio sono presenti impianti di produzione di energia elettrica e termica alimentati a biogas.
Per fare correttamente la raccolta differenziata il primo passo è sempre lo stesso: accertarsi che si tratti realmente di un rifiuto di natura organica. Rientrano in questa categoria gli scarti alimentari, i fondi di tè o caffè, gusci d’uovo, tovaglioli di carta sporchi etc. Una volta individuati possono essere conferiti nei contenitori della differenziata.
Lo sapevi che?
Molti materiali sono riutilizzabili e danno vita a oggetti che nel recupero diventano ancora più gradevoli e utili dell’originale.
Acciaio
- Con l’acciaio riciclato da 2.600.000 scatolette di tonno da 50 gr si può ottenere 1 km di binario ferroviario.
- Con l’acciaio di 50 scatolette da 50 grammi si ottiene un vassoio.
- Con il riciclo di 19.000 barattoli per conserve si ottiene un’automobile.
Alluminio
- Con 800 lattine si produce una bicicletta.
- Con 37 lattine si fa una moka da 3 tazze.
- Con 640 lattine si fa un cerchione per auto.
- Con 130 lattine si fa un monopattino.
Carta
- Circa il 90% degli imballaggi in carta per i prodotti di uso quotidiano è realizzato con carta riciclata.
- Quasi il 90% dei quotidiani italiani viene stampato su carta riciclata.
- Con 3 scatole da scarpe riciclate si può ottenere una cartelletta.
Legno
- Con una cassetta di legno si ottiene un attaccapanni.
- Con il riciclo di 4 pallet (pedane da trasporto) si fa una scrivania.
- Con il riciclo di 30 pallet (pedane da trasporto) si ottiene un armadio.
Plastica
- Con 10 flaconi di plastica si produce una sedia.
- Con 27 bottiglie di plastica (PET) si fa una felpa in pile.
- Con 67 bottiglie dell’acqua si fa un’imbottitura per un piumino matrimoniale.
Vetro
- Con 350 grammi di vetro riciclato si produce una bottiglia di vino di 350 grammi.
- Con un chilogrammo di rottame di vetro, recuperato con la raccolta differenziata, si ottiene un chilogrammo di nuovi contenitori in vetro riciclato.