La raccolta differenziata a San Berillo si fa con gli Angeli dell’ambiente
«Nei Paesi africani da cui veniamo non esiste la raccolta differenziata, qui invece abbiamo aperto gli occhi, ed è bellissimo scoprire come possiamo mantenere più pulito il nostro mondo». Parole semplici ma entusiaste quelle di Ismael, nato in Guinea. Si esprime in italiano, anche per conto dei suoi 15 compagni extracomunitari – tutti poco più che ventenni – perché domani giovedì 22 ottobre diventeranno ufficialmente “Angeli dell’Ambiente per San Berillo”. Un titolo che sarà conferito anche ai 33 studenti del Dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania che hanno partecipato al progetto ideato e voluto dall’amministratore di Dusty Rossella Pezzino de Geronimo.
«Dusty ha dimostrato che l’educazione ambientale può essere uno strumento potente di integrazione sociale. Durante la fase formativa abbiamo assistito a un emozionante abbattimento delle barriere culturali tra diverse etnie che abitano nella città di Catania, e di cui San Berillo ne è il quartiere più rappresentativo. Ma proprio qui, e da qui, è possibile lanciare un messaggio di decoro urbano, rispetto, etica e legalità, e così avviare un processo di cambiamento culturale», afferma l’amministratore Rossella Pezzino de Geronimo. Sarà proprio lei a consegnare gli attestati di partecipazione ai ragazzi, in occasione della cerimonia che si svolgerà nel cortile del Palazzo della Cultura di Catania, alle 16.00, e a cui sono stati invitati a partecipare il rettore Francesco Priolo, e gli assessori comunali Barbara Mirabella (Cultura) e Fabio Cantarella (Ecologia e Ambiente). Il Comune e l’Università di Catania supportano infatti il progetto, insieme al Dipartimento Acqua e Rifiuti della Regione Siciliana.
Tra i giovani universitari – guidati dalla docente di Scienze Merceologiche Agata Matarazzo – c’è Sergio, studente in Direzione Aziendale, che a nome di tutti i suoi colleghi sottolinea «l’opportunità che ci viene data di rendere concreta la nostra responsabilità verso il territorio, ma anche di avviare un percorso costruttivo di relazione con ragazzi di altre culture».
Perché è qui che il progetto ha la sua forza, nell’impegno degli studenti siciliani di aiutare nella comprensione i loro coetanei extracomunitari, e nella volontà di questi ultimi di integrarsi attraverso le “buone prassi” della raccolta differenziata, come spiega la prof.ssa Matarazzo: «In aula c’è molta concentrazione e interesse, anche da parte degli “Angeli” extracomunitari, pur non essendo avvezzi, come gli universitari, a lezioni su economia circolare e sviluppo sostenibile, nonché al linguaggio tecnico. L’interazione tra gli uni e gli altri all’interno dei gruppi di lavoro è coinvolgente, a tratti commovente; c’è compostezza, sensibilità, collaborazione e voglia di imparare. E credo che questo sia l’obiettivo più soddisfacente per noi docenti e organizzatori, al di là di ogni risultato didattico».
«L’attenzione alla sostenibilità ambientale e il tema dell’inclusione sociale sono elementi essenziali per la ricerca in ambito economico – ha affermato il direttore del Dipartimento universitario di Economia e Impresa Roberto Cellini – Ritengo che l’opportunità data ai nostri studenti di impegnarsi in prima persona, nella propria città, sia un’importante occasione di impegno civile e crescita sociale».